giovedì 24 maggio 2012

Arcangela Contessa - Orme



Autrice:  
 Arcangela Contessa
 

Titolo:  
Orme
 

Editore:  
Gli Occhi di Argo
 

Anno di pubblicazione:  
2012
 

Numero pagine:  
52
 

Copertina:  
cartoncino rigido
 

Formato:  
15x21

Disegni:  

Tania Gallone  puccella@live.it

 Progetto grafico:  
MITO graficamito@gmail.com
  
Codice ISBN 978-88-97421-16-0
 
Prezzo di copertina euro 10,00

 
Spese di spedizione euro 3,63 (raccomandata postale)


Per info e ordini:
gliocchidiargo@gmail.com
 
e.mail autrice:


Arcangela Contessa possiede uno strumento che apre allo stupore e al bello.
La sua poesia rassomiglia, per certi aspetti, a certe lenti rifrangenti e distorcenti. Leggendo “Orme” si ha la sensazione di poter decifrare la realtà attraverso un taumascopio che, a differenza del caleidoscopio, permette di riprodurre immagini esterne per dare vita a infinite forme simmetriche.
La parola taumascopio deriva dal greco dall'accostamento delle parole "θαμα" (thayma), "meraviglia", e "σκοπέω" (skopèō), "guardo".
Ecco, la poesia di Arcangela è uno sguardo sulla meraviglia del creato; è un dialogo con i sentimenti della bellezza del “tu”. Essa è in grado di modificare l’immagine che l’anima si crea del mondo e della sua grazia e ricrea nuove armonie dove si fondono suoni e figure.

Ho comperato un cappello
per contenere i pensieri
nei quali spesso sprofondo

Sono turbinii le sue immagini, sono spirali.

Acque fragorose cadono
aprendosi varchi
tra pietre brillanti
come torrenti di vita
di passionali amanti

Le “Orme” che la sua poesia imprime non lasciano tracce sulla sabbia, né segnano unicamente un passaggio, no. Queste sue hanno nella loro essenza qualcosa di specchiante, di riflettente.
La poetessa s’intravede come per giochi di trasparenze, appare, scompare lascia il posto a un po’ di magia, a svaghi da bambina, a un pizzico d’umorismo, a qualche sottilissimo graffio.
Fa dei sogni una realtà altra.

Guarderai ad una ad una le stelle
griderai forte il mio nome
ma solo il buio forse, starà ad ascoltare
tutto ciò che io avrei voluto sentire.

Spesso la notte fa da specchio alle sue liriche.

quelle meteore a cui
affidiamo speranze,
riscaldino i nostri cuori,
ed illuminino
il nostro cammino.

Una notte sempre rischiarata, puntellata da piccole fiamme. È una notte mai oscura, né fredda, ogni lemma ricrea colori caldi e confortanti, il buio, se c’è, è costretto a dissolversi negli specchi del suo taumascopio.
Eppure a un tratto viene il dubbio che questo strumento non esista.
Chi ha mai sentito parlare di un taumascopio?
Forse questo è lo sguardo di un brillante incantato che solo Arcangela Contessa possiede o, forse, leggendo il suo libro qualcuno crederà alla sua esistenza?

Milena Esposito

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